Critica di Tranquillo Bertamini, 1988 |
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L’Arte Incisoria di Gabriele Bordignon
Un esame retrospettivo della produzione artistica di Gabriele Bordignon evidenzia anzitutto il suo lodevole impegno a superare progressivamente i tradizionali schemi di poetica e di tendenza per mirare invece a risultati che siano sempre più suoi. Questo sforzo di conquista del proprio linguaggio espressivo da parte di un giovane artista è tanto più apprezzabile oggi, nel clima di rapida informazione e di reciproca sovrapposizione di esperienze e di tecniche nuove. Nelle sue Incisioni Gabriele Bordignon è solito usare tecniche miste, con il ricorso sia dell’Acquaforte che dell’Acquatinta, così da integrare il risultato delle forti marcature e dei segni ben delineati con gli effetti sfumati e diffusi dei toni chiaroscurali, la cui efficacia compositiva è più adatta a dare il senso del volume, con notevole vigore espressivo, alle figure rappresentate. E’ possibile notare nelle articolate e complesse composizioni grafiche di Gabriele Bordignon, sotto i pronunciati effetti plastici dei volumi e sotto la carica dei sentimenti che fantasiosamente esplodono nell’impostazione neobarocca delle figure, la volontà di rimarcare non già qualcosa di enfatico e di stupefacente, bensì il recupero “dal di dentro” dell’immagine vivace e mutevole delle situazioni di vita. A questo scopo, sotto l’urgenza espressiva, l’artista tende talvolta a dilatare le stesse strutture anatomiche delle figure rappresentate, al punto – per esempio – di trasfigurare in significativa metafora il complessivo panorama dei sentimenti e dei comportamenti di una madre mentre allatta il suo piccolo. Il capriccioso intreccio di elementi, che evidenzia sentimento ed immaginazione creativa, come pure il penombrare colorito e plastico, reso caldo e palpitante tramite l’arricchimento cromatico dell’Acquatinta, riescono infatti ad aggiungere all’effetto tonale anche una precisa funzione costruttiva con tempi e ritmi utili a fissare il significato profondo dell’esistenza. Proprio per questa sua testimonianza originale e precisa, densa di ulteriori promesse, Gabriele Bordignon merita sempre più viva attenzione.
Bassano del Grappa, 1988 Tranquillo Bertamini
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